16/12/2018 | di Chiara d’Andrea
Lunedì 3 dicembre presso la Siab ho partecipato alla conferenza teorico-esperenziale “Le dipendenze affettive: Diagnosi e trattamento in analisi bioenergetica” condotta dal Dott. Massimo Borgioni.
Pur avendo sentito parlare di questo tema diverse volte, questa conferenza ha offerto diversi punti di riflessione in quanto il conduttore ha affrontato il tema nei suoi vari aspetti.
Si è parlato di cosa è e cosa non è la Dipendenza affettiva.
Non è una dipendenza da sostanze, non coincide con il Disturbo dipendente di personalità, ma è una distorsione nella rappresentazione di sè e della rappresentazione tra sè e l’altro.
Questa problematica non riguarda soltanto le relazioni di coppia, ma anche altre tipologie di legami: maestro-seguaci, terapeuta-paziente, legami parentali.
L’altro viene cercato come regolatore del sè, serve a sostenere la propria autostima e a garantire un sentimento di integrità.
Viene sottolineata l’incapacità del “dipendente affettivo” di stare da solo e la difficoltà a sostenere la separazione, infatti, sotto tale minaccia, può diventare ricattabile pur di assicurarsi la vicinanza dell’oggetto amato.
La relazione viene idealizzata e c’è l’illusione del controllo. Alla base vi è un sentimento di angoscia abbandonica e l’illusione che l’altro sia possa essere il salvatore.
Dopo un breve e interessante excursus teorico, Borgioni parla dell’etiopatogenesi delle dipendenze affettive: sindrome del bambino adultizzato, dove vi è un’inversione dei ruoli, abusi, traumi infantili. Da adulto questo bambino adultizzato entra in relazione con chi lo tratta male, replicando il trauma ed è attratto da un contro-dipendente.
Il dipendente chiede affetto a chi non glielo può dare, a chi non gli può dare un’intimità reale, in quanto il contro-dipendente ha un atteggiamento di distacco, evitamento e ha l’illusione di bastare a se stesso.
Borgioni ha spiegato che il dipendente nella caratteriologia loweniana corrisponde al carattere orale e Patrizia Moselli ha fatto riferimento anche al narcisista-psicopatico.
Il riconoscimento di tale problematica da parte della persona passa attraverso un percorso terapeutico, a volte la persona chiede aiuto per affrontare la separazione o perchè si sente sempre più sottomessa e successivamente prende consapevolezza dell’aspetto della dipendenza affettiva.
Infine Borgioni ha proposto un’esperienza da fare in coppia e ciò ha confermato il potere che possiede la bioenergetica nel creare un’atmosfera di gruppo e possibilità di condivisione in breve tempo.
Grazie alla SIAB che offre questo spazio, Grazie a Massimo Borgioni
e Grazie a Lowen