È con grande dolore che dobbiamo annunciare la morte improvvisa di Gernot Böhme, giovedì 20 gennaio, pochi giorni dopo il suo 85° compleanno. Nato nel 1937 a Dessau in Sassonia, è stato uno dei più importanti filosofi del nostro tempo. Per molti anni, dal 1977 al 2002, è stato Professore di Filosofia alla Technische Universität di Darmstadt, nonché Visiting Professor in numerose Università in tutto il mondo. Viveva e lavorava a Darmstadt, dove nel 2005 ha fondato l’Institut für Praxis der Philosophie, di cui era Direttore.

La denominazione di Istituto per la Prassi della Filosofia è significativa e  caratterizza bene la personalità e il pensiero di Gernot Böhme, poiché esprime i due filoni portanti del suo profilo intellettuale.

Da un lato, l’ampia gamma della sua attività teorica, che si estende dalla filosofia classica (in particolare Platone e Kant) all’antropologia, dalla filosofia della tecnica e della scienza all’etica, dalla filosofia della natura all’estetica, alla quale si dedicava in quest’ultimo periodo con particolare sensibilità.

D’altra parte, il pensiero di Böhme si distingue da sempre per la sua incidenza pratica, per il significato concreto della filosofia come forma di vita; la riflessione filosofica dunque come aiuto a vivere la vita individuale e collettiva in modo umano. In questo senso, il suo pensiero ha un carattere notevolmente pragmatico, volto alla questione di come devo, come dobbiamo vivere per Essere bene uomo, come suona il titolo di un suo libro.

Il fecondo intreccio tra riflessione teorica e intento pratico di cui abbiamo parlato si rispecchia bene nel titolo del suo famoso libro del 2003, Leibsein als Aufgabe, “Il compito di essere corpo”. Böhme parla di un “compito”, perché nelle condizioni del nostro mondo tecnico-scientifico, l’essere corpo è tutt’altro che scontato. Anzi, l’esperienza della nostra corporeità, della “natura che siamo” come Böhme la definisce, richiede uno sforzo notevole di consapevolezza, di attenzione e di presenza a se stessi per essere vissuta nel modo migliore.

A questo punto si intuisce subito l’intima vicinanza tra il pensiero di Böhme e l’analisi bioenergetica, ovvero la psicoterapia corporea in generale. In quanto fenomenologo e anzi rappresentante di spicco della cosiddetta Nuova Fenomenologia, la riflessione sul corpo assume un ruolo centrale nel suo pensiero. Inoltre, Böhme è forse l’unico filosofo che indaga sulla nostra concreta esperienza corporea, sottolineando con insistenza la necessità di pratiche ed esercizi per creare una familiarità vissuta con il proprio corpo, col proprio esserci nel mondo. In questo senso, il suo pensiero rappresenta una forma di intelaiatura generale o base filosofica del nostro agire come psicoterapeuti bioenergetici, sempre attenti alla mediazione corporea della nostra esistenza.

 

Purtroppo, dalla vasta produzione scientifica di Gernot Böhme pochi testi sono stati tradotti in lingua italiana.

L’unico libro interamente tradotto nella nostra lingua raccoglie una serie di lezioni dedicate alla dimensione estetica nel senso ampio e originario come scienza della percezione umana (Atmosfere, estasi, messe in scena. L’estetica come teoria generale della percezione, trad. a cura di Tonino Griffero, Christian Marinotti Edizioni, Milano 2010).

La Società Italiana di Analisi Bioenergetica in questi ultimi anni ha contribuito significativamente alla conoscenza del suo pensiero in Italia. Citiamo di seguito le importanti pubblicazioni leggibili in italiano.

Sul primo numero della rivista Grounding abbiamo pubblicato un brano dal libro citato Leibsein als Aufgabe, Il compito di essere corpo, relativo alla coscienza corporea e gli esercizi respiratori che favoriscono la “discesa dell’Io nel corpo” (“La natura che siamo”: la filosofia del corpo. In: Grounding. La rivista italiana di analisi bioenergetica. n°1, 2006, 111-122).

Nel 2016 Böhme è stato invitato a tenere la relazione di apertura al Convegno della FIAP (Federazione Italiana delle Associazioni di Psicoterapia) a Ischia, Amore e Psiche. La relazione s’intitola Corpo-oggetto e corpo vissuto nell’esperienza dell’amore, ed è pubblicata in Amore e Psiche. La dimensione corporea in psicoterapia, a cura di Maria Luisa Manca, Alpes Italia, Roma 2018, 9-17.

Infine, abbiamo pubblicato un breve testo sul Blog della SIAB in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale (10 ottobre 2018), dal titolo Salute e malattia, in cui Böhme sviluppa un’interessante rivisitazione dei nostri consueti concetti di “salute” e “malattia”.

Christoph Helferich