Il nuovo staff editoriale proudly presents:

Corpo & identità n° I, 2021

Buona lettura e buone vacanze a tutti!

 

È con grande piacere che presentiamo questo primo numero del 2021 della nostra rivista, curato per la prima volta dal nuovo staff editoriale, Rossana Colonna, Barbara D’Amelio e Luisa Laurelli.

Il numero inizia con la commemorazione di Giuseppina Bruno, collega che con grande impegno ha contribuito a diffondere l’analisi bioenergetica nella sua terra, la Puglia, e in particolare a Brindisi, dove il nostro approccio, nell’ultimo decennio del secolo scorso, era ancora poco conosciuto.

Proponiamo poi due contributi di Peter S. Fernald e Michael M. Maley, trainer riconosciuti dell’International Institute for Bioenergetic Analysis. Il testo L’analisi bioenergetica resa semplice di Peter Fernald, composto su richiesta degli allievi della Massachusets Society for Bioenergetic Analysis, presenta delle linee guida per allievi bioenergetici in formazione. Le riflessioni di Fernald, tutt’altro che analisi bioenergetica made simple, rappresentano un aiuto prezioso per tutti noi nel difficile compito “di entrare in risonanza empatica e somatica con il paziente rimanendo sintonizzati con se stessi”. Ci fa piacere pubblicarlo in occasione della sua scomparsa.

Il saggio di Michael Maley, Fondamenti di Bioenergetica. Un manuale di esplorazione del Sé, si distingue per la sua profondità. Impregnando, per così dire, l’approccio bioenergetico – il ‘triangolo bioenergetico’ respiro, movimento, sentimento – con lo spirito della Mindfulness, l’autore disegna una mappa dettagliata di esercizi per accedere ai molti livelli della propria esperienza, una mappa che va dalla “scansione corporea” a “le emozioni e il processo di guarigione”. È del resto un procedimento che parte sempre dal “lato più sano” della nostra personalità, mantenendo una costante attenzione al processo relazionale, alla “connessione con qualcosa o qualcuno”. La presenza del Testimone, figura-simbolo della Mindfulness, funge da garante della piena accettazione di qualsiasi vissuto, della piena accettazione di sé.

Esistono pochi testi sull’argomento della dipendenza in ambito di psicoterapia corporea, ed è anche per questo motivo che Analisi bioenergetica e tossicodipendenza di Luisa Laurelli assume un valore aggiunto. L’autrice lavora da molto tempo come psicoterapeuta bioenergetica nell’associazione La Tenda di Roma, una Comunità terapeutica pionieristica fondata negli anni Ottanta. L’espressione “regolazione degli affetti, letti alla luce dei processi corporei” riassume bene il modello di psicoterapia che sta alla base dell’approccio terapeutico e questo fecondo intreccio tra “vulnerabilità nelle attività regolatorie e adattive del Sé” da un lato, recupero della dimensione corporea dall’altro caratterizza in generale l’esposizione teorica del saggio. In chiusura del saggio l’autrice presenta anche una preziosa documentazione del lavoro con il “disegno umano” in uso nel lavoro terapeutico della Comunità, nonché due brevi casi clinici, illustrazioni “dal vivo” che trasmettono un’idea concreta dell’incontro tra analisi bioenergetica e tossicodipendenza.

“La scena e il setting sono due dimensioni extra quotidiane come fuori dalla realtà, nate per nutrire, arricchire e ri-immettere con maggiore presenza nel mondo reale la persona”. Gianluca Bondi, nella sua doppia funzione di analista bioenergetico e Direttore artistico di teatro, è quasi predestinato a indagare sui molteplici rapporti tra i due mestieri. In questo contesto, la tematica della presenza è una chiave di lettura feconda, come dimostra il suo contributo Questioni di presenza. Il grounding sulla scena e nel setting terapeutico. Partendo dalla stessa storia del teatro greco, dalle sue radici nella narrazione del mito, il saggio invita il lettore a riflessioni profonde e stimolanti intorno al nostro “sogno/desiderio cronico di presenza”. E, a pensarci bene, forse lo stesso concetto di grounding è da intendere come espressione di questo sogno/desiderio: The more alive your body is, the more you are in the world, scrive Alexander Lowen in Bioenergetics.

L’ultimo articolo del presente numero porta in un’altra dimensione ancora con Le “parti” di Rachele. Storia di una psicoterapia. Si tratta di un caso clinico in cui Barbara D’Amelio, analista bioenergetica, presenta in maniera toccante la sua esperienza con una paziente borderline, segnata da un grave “trauma cumulativo” (M. Khan). La descrizione accurata di questo caso si distingue non per ultimo come esempio di un’integrazione riuscita tra l’approccio bioenergetico e il lavoro sulle “parti dissociate”, elaborato da Janina Fisher, ed è inoltre un’ottima illustrazione di come il terapeuta può utilizzare il proprio controtransfert per esplorare lo stato della relazione. In questa descrizione si percepisce il profondo affetto della terapeuta per la sua paziente, “fattore curativo” che senz’altro ha contribuito all’esito positivo di questo caso difficile, esito alluso dall’autrice con la sobria costatazione che “qualcosa è cambiato”.

Il numero si conclude con due recensioni a due libri recenti, quella di Caterina Verbaro a L’empatia appesa a un filo. Covid 19 e lockdown 2020: La risposta dell’analisi bioenergetica, e quella di Christoph Helferich a Il Sé cerca il corpo. Manuale di tecniche per l’analisi bioenergetica.

Il primo libro raccoglie i contributi di numerosi psicoterapeuti soci Siab circa l’impatto personale e professionale del primo lockdown nazionale (bimestre marzo-maggio 2020); è un documento particolare che testimonia il grande coraggio e la grande creatività con cui la nostra comunità bioenergetica ha saputo affrontare una situazione globale prima impensabile. Il secondo libro rende accessibile al lettore italiano un vero e proprio tesoro, una documentazione accurata ed esaustiva delle tecniche di lavoro bioenergetico, specificate secondo le molteplici dinamiche caratteriali ed emotive in generale che giorno per giorno incontriamo nel nostro lavoro.

Ringraziamo ancora il nuovo gruppo editoriale, che rappresenta l’avvento di una nuova generazione, per la professionalità e la disponibilità a continuare il progetto della rivista della Siab, iniziato nel 2006, e facciamo i migliori auguri per un fecondo lavoro al servizio di tutti.

Rosaria Filoni e Christoph Helferich