29/12/24
Nel 2024, all’età di 85 anni, ci ha lasciato William White, uno degli International trainer che Alexander Lowen scelse per insegnare in Italia. William White, detto “Bill”, infatti, è stato didatta nei primi corsi di formazione per terapeuti della SIAB, e, in seguito, anche responsabile di diversi di questi corsi. Inoltre, è stato presidente dell’International Institute for Bioenergetic Analysis ( IIBA).
Desidero, in particolare, ricordarlo attraverso due tematiche: quella relativa al rapporto tra la vitalità del cuore e la costruzione di una base sicura dentro di sé e a livello relazionale; e quella relativa al rapporto tra orientamento al piacere e orientamento al potere come dominio. Rispetto a entrambe le tematiche, credo che Bill sia stato e resterà sicuramente per chi lo ha avuto come insegnante una fonte di ispirazione. Ma non solo come insegnante anche come persona che le incarnava in maniera profonda e discreta allo stesso tempo. Tutti quelli che lo hanno conosciuto ricorderanno, infatti, la sua presenza discreta e rassicurante, il suo modo di chinarsi sulle persone e sul loro dolore, di parlare con la sua voce profonda e tenera.
Per il titolo di questo testo in suo ricordo, ho preso spunto dal numero 2 del 2008 della rivista della SIAB, che allora si chiamava “Grounding” ed era in versione cartacea. In quel numero uscirono sia un suo intervento che il testo relativo al mio workshop, svoltisi entrambi durante il Congresso della nostra Società, tenutosi a Sorrento, dal 24 al 26 ottobre. Il titolo del Congresso era: “Il se’ corporeo, identità e trasformazione. L’analisi bioenergetica oggi.” In quell’occasione, potei dirgli che mi ero ispirata al suo insegnamento per il mio workshop intitolato: “Piacere e potere nell’approccio bioenergetico. Etica ed esperienza corporea.”
Bill aveva intitolato il suo intervento “Al cuore delle cose”. Rileggendolo, adesso, il titolo stesso mi sembra parlare di lui, della sua calorosa concretezza, caratterizzata da una semplicità dentro la quale si poteva sentir risuonare, dal punto di vista filosofico, il richiamo fenomenologico a ritornare alle cose, alla realtà corporea della nostra esperienza di vita, che trova così bene espressione nell’approccio bioenergetico. Il suo intervento comincia con queste parole: “Costruire una base sicura dentro di sé necessita di esperienza reale…” e prosegue collegando tutto questo alla possibilità di entrare in risonanza con un altro essere umano, ovvero, di fare esperienza della sintonizzazione con un altro essere umano. “Con che cosa siamo entrati in risonanza? Con il cuore. La risonanza ha a che fare con il cuore. Calore al cuore. C’è un flusso intorno al cuore.” Accedere al cuore è un’arte da apprendere e coltivare che Bill conosceva bene e che portava nel suo insegnamento con il suo modo discreto.
Ricordo anche quando ci parlava dell’orientamento al piacere e dell’orientamento al potere, inteso come dominio sugli altri e sulla natura. Ricordo il senso etico che traspariva dalle sue parole, quando ci ricordava che il piacere, in senso bioenergetico, è tutt’uno con la gioia di essere vivi in connessione con gli altri esseri e con l’ambiente, di respirare insieme, di muoversi insieme, di risuonare da cuore a cuore come corde di uno stesso strumento musicale. Come tutto questo fosse il vero antidoto alla smania di potere, ovvero, come fosse la smania di potere il sintomo della mancata sintonizzazione da cuore a cuore con il proprio ambiente-comunita’. Bill ha trasmesso, a mio avviso, con la sua delicatezza, in particolare, questa parte dell’analisi bioenergetica e dell’approccio loweniano. Penso anche che in questi nostri tempi complicati sia bello ricordare, alle generazioni successive di terapeuti bioenergetici questa parte della nostra tradizione insieme a lui.
Grazie, Bill, è stato un privilegio averti come insegnante!